Endodonzia

L’endodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della terapia dell’endodonto, ovvero lo spazio all’interno dell’elemento dentario, che contiene la polpa dentaria, costituita da componente cellulare, vasi e nervi. Si inizia quasi sempre con strumenti manuali che hanno dei limiti nel creare quello che è l’obiettivo primario della sagomatura e cioè l’esecuzione di una preparazione con conicità apicale continua all’interno del canale radicolare senza allargare il suo diametro apicale.

Gli strumenti manuali in acciaio vengono utilizzati o come piccole lime da ricognizione per una prima esplorazione passiva del percorso canalare. Tutti gli strumenti manuali sono utilizzati con movimento tipo “caricamento d’orologio”. Per effettuare preparazioni del terzo apicale di canali particolarmente impegnativi gli strumenti in acciaio, forniscono importanti informazioni sull’anatomia canalare; ad es. ci informano sul diametro trasverso del canale radicolare e se questi è aperto,stretto o molto calcificato. Gli strumenti in Ni-Ti sono stati il frutto di un lungo lavoro di ricerca avente come scopo la semplificazione della fase di preparazione canalare e di riduzione dei tempi di lavoro.

Il settore è in continua evoluzione e sul mercato vengono sistematicamente immessi nuove linee di strumenti che si diversificano tra loro, oltre che per il numero di strumenti da utilizzare nella preparazione dei canali, anche per il design, che tiene conto di numerosi parametri quali, ad esempio, il numero delle lame, l’angolo di taglio, l’ampiezza delle scanalature, l’angolo dell’elica, il tipo di punta, il grado di conicità ed altri ancora. Il Nichel-Titanio è una lega superelastica a struttura cristallina.

Gli strumenti endodontici in Ni-Ti, rispetto a quelli in acciaio hanno una maggiore flessibilità, che consente loro di rimanere piu’ centrati nel canale e ridurre al minimo il trasporto apicale. Ne consegue un maggior rispetto della morfologia canalare. Sono strumenti, rispetto a quelli in acciaio, piu’ resistenti alla frattura ed alla corrosione. Vengono prodotti serie di strumenti con diversi gradi di conicità, e l’approccio alla preparazione è di tipo “crown-down”, in cui il trattamento del terzo apicale viene eseguito solo dopo aver adeguatamente “lavorato“ il terzo coronale ed il terzo medio del canale.

Prima di introdurre qualsiasi strumento ruotante Ni-Ti all’interno di un canale bisogna assicurasi che, nel canale, vi sia lo spazio sufficiente, Sentiero di Percorribilità, per accogliere e guidare la sua punta non tagliente. La strategia di preparazione canalare piu’ utilizzata è quella di suddividere il canale radicolare in tre parti: terzo coronale, terzo medio e terzo apicale; lavorando prima sul terzo coronale e sul terzo medio, dove spesso si presentano restringimenti del lume canalare, calcificazioni, curvature difficili, biforcazioni ecc., si migliora in maniera determinante l’accesso al terzo apicale del canale.

Soltanto adesso verrà effettuato il sondaggio del terzo apicale, verrà stabilita la pervietà del forame e la misura della lunghezza di lavoro con il localizzatore apicale. Si procederà quindi, dopo tutto questo lavoro con la preparazione e la finitura del terzo apicale del canale radicolare, che è la regione piu’ difficile da preparare perché piu’ ricca, dal punto di vista anatomico, di restringimenti, accentuazioni delle curve e biforcazioni. Questo tipo di approccio al lavoro canalare ci porterà a sviluppare il tipo di sagomatura che ci eravamo prefissati consentendo un perfetto adattamento del cono di gutta e la penetrazione dei plugger ad una profondità ottimale e quindi una eccellente chiusura del canale.

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