La parodontologia è la disciplina odontoiatrica volta alla promozione della salute dell’individuo attraverso la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle patologie che colpiscono i tessuti di supporto dei denti cioè il parodonto (dal greco parà=“accanto”, odùs=“dente”) che è costituito da osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare e gengiva.
La malattia parodontale è strettamente legata allo stile di vita, è provocata da alcune specie batteriche ed è influenzata nel suo decorso e gravità da numerosi fattori locali e generali di cui parleremo dopo.La malattia parodontale oltre ad essere una delle patologie più diffuse è la causa principale della perdita degli elementi dentali. Molti studi hanno dimostrato che la placca batterica costituisce il fattore eziologico primario di questo tipo di patologia, senza la quale non si innescherebbero tutti quei meccanismi ciclici che portano in breve tempo alla perdita di uno o più elementi dentali.
L’obbiettivo principale del clinico di fronte ad un paziente affetto da malattia parodontale, è volto ad adattare un approccio terapeutico adeguato ad arrestare la progressione della malattia e ad evitare o ridurre l’insorgenza di eventuali recidive. E’ per questo motivo che in Italia ha preso sempre più piede la figura dell’igienista dentale, una figura professionale molto importante in quanto è in grado sia di motivare i pazienti nell’applicare una buona igiene dentale domiciliare, che a praticare una igiene dentale professionale altamente risolutoria nell’arrestare la malattia parodontale. Numerose ricerche condotte negli anni ’60-’70 hanno ampiamente dimostrato l’importanza del controllo di placca nell’ambito della prevenzione della malattia parodontale.
Questi studi hanno anche dimostrato che, alla rimozione della placca mediante corrette procedure di igiene orale, faceva seguito la completa risoluzione del processo infiammatorio. La maggior parte dei processi patologici parodontali si possono prevenire in quanto sono causati da agenti irritanti locali e pertanto sono controllabili e correggibili, innanzitutto eliminando la principale causa, ovvero la placca batterica, inoltre capendo quali altri fattori possono amplificare la malattia fino a portarla a livelli che diventano spesso “incontrollabili”. I principali co-fattori che intervengono nel determinismo della malattia parodontale si possono distinguere in generali e locali.
Co-Fattori generali
- Co-fattori predisponenti genetici all’insorgenza della parodontopatia;
- co-fattori endocrini, (la gravidanza, la pubertà, il diabete, e l’ipertiroidismo);
- co-fattori ematici (anemie);
- co-fattori farmacologici;
- co-fattori nutrizionali di fondamentale importanza in quanto l’equilibrio dietetico riveste un ruolo di fondamentale importanza per lo stato di salute sia dei tessuti orali che di tutti gli altri tessuti dell’organismo. Una dieta adeguata deve comprendere in quantità sufficiente: lipidi, carboidrati, vitamine, sali minerali ed acqua. E’ anche importante dal punto di vista parodontale la consistenza del cibo, perché una masticazione prolungata stimola le strutture gengivali e parodontali, deterge la superficie dentale, mentre una dieta prevalentemente liquida e ricca di carboidrati favorisce il formarsi della placca batterica.
Co-Fattori locali
- Tartaro (Calcificazione della placca batterica).
- Esistono molti altri fattori che definiamo secondari ma che per l’importanza che rivestono e per la frequenza in cui vengono osservati potrebbero addirittura essere considerati fondamentali ed essi sono costituiti da errori di lavorazione, come otturazioni incongrue, restauri protesici mal eseguiti, o ganci protesici errati.
- L’igiene domiciliare è il presupposto fondamentale per la prevenzione e la terapia delle malattie parodontali. Gli strumenti di elezione sono spazzolini manuali o elettrici e diversi sistemi per la pulizia interdentale.
- La terapia meccanica sottogengivale, mirata alla rimozione di placca batterica e tartaro, è indispensabile per il trattamento delle parodontiti. Può essere efficacemente eseguita con strumenti manuali o sonici/ultrasonici.
- Il controllo della placca batterica può essere migliorato, in alcune situazioni cliniche, mediante l’uso di collutori antisettici.
- L’uso di antibiotici sistemici associato alla terapia meccanica, trova indicazioni in alcune particolari situazioni cliniche.
- L’uso di antibatterici locali può fornire vantaggi aggiuntivi in combinazione con la terapia meccanica sottogengivale.
- La profilassi antibiotica è indicata nei pazienti a rischio di infezioni sistemiche, nelle situazioni cliniche che producono batteriemia.